CHE COSA SIGNIFICA “ANCORARE”?
Il termine ancorare è utilizzato nella Programmazione Neuro Linguistica per indicare l’azione di incidere in una persona uno stato emozionale intenso attraverso uno stimolo sensoriale esterno.
Ti faccio un esempio:
tuo figlio arriva a casa di corsa, tutto eccitato, e ti dice che ha preso un bel voto.
Questo è un momento di eccellenza, associato a uno stato interiore intenso causato dall’emozione che sta provando.
COME SI FA AD “ANCORARE” UN’EMOZIONE POSITIVA ?
Per “ancorare” un’emozione positiva è meglio usare tutti e tre i canali (visivo, uditivo e cenestetico)
Tornando all’esempio di prima, quando tuo figlio/tua figlia ti viene incontro correndo, se è piccolo mettiti alla sua altezza (se sei in piedi devi abbassarti fino ad allineare i tuoi occhi con i suoi), prendigli la testa con entrambe le mani e toccagli la nuca, guardalo dritto negli occhi e sorridendo digli che ti congratuli con lui/lei e che sei molto orgogliosa di quello che ha fatto. Oppure se è più grande “batti un cinque“ sempre congratulandoti con lui/lei.
Un altro modo di ancorare un’emozione positiva, ideato da Richard Romagnoli, e la tecnica del C.A.T.C.H. (Control your Actions, your Thoughts, your Character and your Heart, che tradotto in italiano significa “controlla le tue azioni, i tuoi pensieri, il tuo carattere, il tuo cuore.”)
E’ una tecnica energetico emozionale che permette di sigillare nella mente subconscia l’energia prodotta dai pensieri positivi che hanno la capacità di influenzare il tuo stato d’animo ricaricandoti sia a livello fisico che mentale, emozionale e spirituale.
Consiste nell’unire la punta del dito indice della mano destra con la punta del pollice (come per dire OK)
La cosa essenziale è generare l’ancoraggio nel momento culminante dell’esperienza (né prima, né dopo) affinché sia efficace.
Basterà ripetere lo stesso gesto per ritornare all’emozione positiva provata 🙂
Ancorare nei bambini e nei ragazzi i loro stati interiori positivi è come regalargli un baule che si riempie di tesori a ogni momento bello della loro vita, un baule che potranno aprire ogni volta che lo desiderano per rivivere quei momenti di grandezza. Più numerosi saranno i tesori che contiene, maggiori saranno le risorse a disposizione per essere felice.
Oltre alle conquiste e a momenti di eccellenza, si possono ancorare tutti gli stati positivi del bambino/ragazzo, come la salute, la gioia, le risate, il rilassamento, il piacere e così via.
Ogni volta che senti i tuoi figli ridere fragorosamente, puoi toccargli ad esempio la punta del mento dicendo:” E’ così bello sentirti ridere!”
A COSA SERVE “ANCORARE” LE EMOZIONI POSITIVE ?
Le ancore ti torneranno utili quando tuo figlio attraverserà uno stato emozionale negativo, un senso di fallimento o è malato. In quel momento puoi riattivare un’ancora per controbilanciare quella situazione toccandolo nel punto in cui l’avevi ancorato positivamente (ad esempio sul mento nel caso precedente della risata).
ESEMPI DI VARI TIPI DI “ANCORE”
Un’ ancora visiva può essere l’immagine di un luogo, il volto o l’espressione di una persona, un colore, l’intensità della luce, e così via.
Ad esempio, se tuo figlio passa davanti alla scuola che ha frequentato, la sola vista dell’edificio gli farà rivivere il modo in cui si è sentito in quel luogo, i momenti piacevoli e i momenti di sofferenza.
Un altro esempio può essere la tua espressione di gioia quando ti congratuli con tuo figlio/tua figlia, oppure il colore del maglione che indossi sempre in una determinata occasione.
Un’ ancora uditiva può essere un suono, una parola, una canzone o una melodia.
Un tipico esempio di ancora uditiva è la canzone che sentiamo nel momento in cui ci innamoriamo per la prima volta, e ogni volta che la risentiamo ricordiamo la persona con cui eravamo e l’emozione che abbiamo provato.
Ancora oggi, ogni volta che sento il canto degli uccellini, mi ricordo di quando li sentivo cinguettare al risveglio nella mia cameretta, quando vivevo in casa con i miei genitori, e provo gioia.
Un’ ancora cenestetica può essere un movimento, una sensazione come il freddo, il caldo o il dolore, un sapore, un profumo o un particolare contatto fisico.
Ad esempio il profumo della nonna può essere l’ancora di alcuni momenti vissuti con lei.
ATTENZIONE PERO’ ALLE “ANCORE” NEGATIVE!
Come esistono le ancore positive, esistono anche quelle NEGATIVE.
Se nell’esempio del bambino/ragazzo che ti corre incontro per dirti che ha preso un bel voto, tu reagissi dicendo semplicemente che ha fatto il suo dovere e non gioissi con lui del risultato, il bambino/ragazzo resterebbe ancorato in modo negativo.
Col passare del tempo, qualsiasi risultato non sarà per lui mai sufficiente e penserà che non sei mai contenta di lui.
Questo si ripercuoterà anche nella sua vita da adulto, nell’ambiente di lavoro e in famiglia.
Un’altra ancora negativa molto comune consiste nel prestare troppa attenzione al bambino quando è malato e poca quando sta bene.
Ciò crea un’associazione scorretta tra la malattia e l’attenzione ricevuta.
La madre gli vuole più bene, tutta la famiglia gli gira intorno, e lui diventa la persona più importante.
In questo caso il bambino imparerà a “crearsi” delle malattie per ricevere affetto e attenzioni speciali (naturalmente questo vale solo nel caso in cui non li riceva mai), e questa diventa un’ancora negativa.
Abituati quindi ad ancorare i momenti di salute, che sono molto superiori a quelli di malattia, dicendo spesso al bambino che è sano e forte.
Lo sapevi che puoi iniziare ad”ancorare” le emozioni positive già in gravidanza ?
Scegli un brano, preferibilmente di musica classica, e durante tutto il periodo della gravidanza fallo ascoltare al bambino (magari con delle cuffie da appoggiare alla pancia).
Dopo che è nato, quando piangerà o quando starà male, o anche per farlo addormentare, facendogli riascoltare quella stessa musica, attiverai lo stato di benessere che il bambino provava nell’utero materno e lui si sentirà subito meglio.
E se hai bisogno di aiuto per imparare come gestire le emozioni di tuo figlio/tua figlia, non esitare a contattarmi
Da “PNL con i bambini” – Guida per genitori – di Eric De La Parra Paz
Foto di copertina di Susanne Jutzeler da Pexels e Foto con le cuffie sulla pancia di Letteraf.com
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