Paura del giudizio e paura di deludere gli altri

da | Feb 15, 2024 | Life Coaching | 0 commenti

Come la paura del giudizio e la paura di deludere gli altri possono condizionarti la vita

La paura del giudizio e la paura di deludere gli altri sono due aspetti fra loro molto legati che possono diventare delle “trappole” psicologiche nella nostra vita quotidiana.

Deludere gli altri e le loro aspettative non è piacevole.

Può avere tutta una serie di conseguenze negative.

Ad esempio perdere la fiducia dell’altro, sentirsi in colpa, venire giudicati male, rischiare una relazione o una posizione lavorativa.

Le dinamiche che mettiamo in atto


La cosa più frequente che facciamo è tentare di evitare questa delusione, compensando i nostri comportamenti rendendoli più adeguati a quelle stesse aspettative.

In pratica, armonizziamo il nostro sentire, il nostro parlare e agire secondo necessità esterne.

Vantaggio, in questo caso, è quello di avere un’approvazione, ricevere stima o gratitudine, oppure sentirsi parte di qualcosa (un gruppo, una relazione, un’associazione eccetera).

Questa è una dinamica che può trasformarsi in una vera e propria trappola!

L’impellente, logorante necessità di essere approvati, giudicati positivamente, evitare un senso di rifiuto o di essere esclusi, che prezzo ha?

Il costo da pagare

Il costo può essere enorme! Soprattutto nel lungo periodo.

Nel tentativo di ottenere quell’approvazione, ci concentriamo sull’altro: sulle sue aspettative, bisogni, desideri, ciò che gli piace o non gli piace.

L’altro/l’altra diventa il modello a cui cerchiamo di aderire.

La paura del giudizio diventa una spada di Damocle che incombe sulle nostre teste, con l’inevitabile conseguenza di..scordarci di capire noi stessi/e!

Questo porta ad una ulteriore conseguenza molto delicata e rischiosa, non riusciamo più ad autoaffermarci, ad esempio dicendo “no” ad una richiesta, perché negare all’altro quanto ci chiede significherebbe attirare su di noi un brutto giudizio.

Come se avere dei bisogni personali dovesse essere minaccioso per la nostra stessa vita sociale ed affettiva.

In altre parole, come se avere una propria identità, con idee, pensieri, opinioni, valori, emozioni, dovesse arrischiare la nostra vita di relazione.

Così facendo diventa sempre più difficile capire chi siamo e quali sono i vissuti che ci contraddistinguono dagli altri.

Si viene così a perdere quell’essenza che ci rende unici, per omologarci ad un’altra persona la quale, in quel momento, diventa il nostro mezzo di misura di come “è giusto essere”.

La paura del giudizio degli altri

La paura del giudizio degli altri non è il problema!

Diventa un problema quando quel giudizio diventa lo specchio di ciò che sei, ossia la tua identità di persona, l’idea che hai di te stesso, sono vincolati talmente tanto a quel giudizio, da costringerti a metterti in discussione ogni volta.

Queste oscillazioni portano ad un forte senso di confusione, ANSIA debilitante, bisogno continuo di chiedere una conferma esterna, difficoltà ad esporci con gli altri, esprimendo e difendendo le nostre posizioni.

Gli altri diventano l’assoluto con cui misuri la tua vita e il tuo se’!

La responsabilità verso ciò che sei

È importante mantenere l’impegno e la responsabilità verso ciò che siamo indipendentemente dagli altri.

Questo grado di autonomia è fondamentale all’individuo nello sviluppo del proprio sé, in quanto è questa identità a definire la sicurezza dei nostri pensieri, comportamenti e decisioni.

Nello sviluppo del bambino, una delle tappe più importanti, è la comparsa del “no”, un mezzo così potente da un punto di vista cognitivo da risultare uno spartiacque significativo per la crescita di un individuo autonomo.

Dire “no” ti afferma rispetto all’altro, ti distingue, ti porta a realizzare sempre di più che sei, individuo a sé, e non in stretta simbiosi con gli altri.

Pertanto puoi (e devi) scegliere, domandando a te stesso/a quello che desideri, quello che sogni, quello che senti, e prenderti la responsabilità di questo tuo piccolo ed immenso mondo interno. 

Ciò ti rende il legittimo sovrano del tuo regno emotivo.


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Articolo di: Dr. Iglis Innocenti Psicologo e Psicoterapeuta

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Roberta Sichi alla scrivania

Ciao! Sono Roberta, mamma, Floriterapeuta e Life Coach

Ho aperto questo sito perché desidero aiutare le mamme e i figli a vivere serenamente il loro rapporto e la loro vita, dal momento della gravidanza fino all’adolescenza, utilizzando tutti gli “strumenti” che ho appreso e sperimentato fino ad oggi sia come mamma che come Floriterapeuta e Life Coach.

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