Il talento è una qualità innata, un’abilità naturale, qualcosa che sai fare e ti riesce facile. Ma se non hai la passione, ossia un intenso interesse e piacere verso quell’attività, il talento resta un potenziale inespresso.
Riuscire ad unire ciò che ci piace fare con ciò che sappiamo fare, vuol dire realizzare a pieno la nostra vocazione.
E continua:”Una missione divina non significa sacrificio, il ritirarsi dal mondo, il rifiutarsi le gioie della bellezza e della natura; al contrario significa un migliore e più pieno godimento di tutte le cose; significa fare il lavoro che amiamo, farlo con tutto il nostro cuore e la nostra anima, o fare la casalinga, l’agricoltore, il pittore, l’attore o servire il nostro prossimo nei negozi o nelle case. E questo lavoro, qualunque sia, se lo amiamo più di qualunque altro, è l’ordine preciso della nostra anima; il lavoro che abbiamo da fare in questo mondo nel quale noi soli possiamo essere veramente noi stessi.”
Purtroppo accade che, fin da piccoli, altri interferiscano con lo scopo della nostra vita e impiantino nella nostra mente dubbio, paura e indifferenza, così da allontanarci dalla nostra vera strada e farci seppellire talenti e passioni in fondo al cuore.
Ecco perché ritengo che uno dei compiti più grandi dei genitori e degli insegnanti sia proprio quello di aiutare i bambini e le bambine a riconoscere i propri talenti e le proprie passioni già dalla scuola materna, senza giudizi, paragoni o aspettative.
E’ il regalo più bello che possiamo fare a queste giovani anime che saranno così in grado di far sbocciare la loro vera personalità e si sentiranno felici e realizzate.
0 commenti